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Sinergia, collaborazione, contaminazione. Vocaboli che hanno rappresentato la stella polare in occasione della tavola rotonda organizzata nella sala “Antonio Acri” del Palazzo del Consiglio regionale calabrese. Una virtuosa fusione di intenti e (diverse) prospettive con un tocco internazionale che ha reso il confronto qualcosa di più “alto” rispetto a un mero racconto dei protagonisti di giornata nei rispettivi settori.

L’incontro

“Territori in Sinergia: innovazione e tradizione agricola dalla Calabria all’America Latina” ha riunito attorno allo stesso tavolo di discussione studiosi, universitari, docenti, ingegneri, politici, stagisti e istituzioni latino-americane: tutti hanno utilizzato la stessa lingua… pur parlandone diverse. Un scambio avvenuto alla presenza della consigliera regionale Katya Gentile (presidente della VI Commissione Consiliare Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili) che ha ascoltato interessata i modelli vincenti calabresi e di altri Paesi, lasciando la porta aperta in vista di altri cenacoli sul tema.
Lo scambio di saperi è inserito nel quadro del progetto “Habilitas” di IILA (Organizzazione Italo-latino americana, finanziato dalla Cooperazione Italiana), frutto di un accordo tra Alfredo Sguglio, ceo di Smart City Instruments (spin-off dell’Università della Calabria), e Antonella Cavallari, Segretario Generale di IILA; un dibattito impreziosito dalla presenza di José Luis Rhi-Sausi, coordinatore del Foro Pymes, di IILA e dagli stagisti di “Habilitas” provenienti da Colombia, Cuba, Ecuador, Panama e Uruguay.

I partner dell’incontro

Il laboratorio di idee e soluzioni innovative è stato organizzato proprio da Smart City Instruments e da IILA, con il supporto del DIMEG dell’Università della Calabria, ARSAC Calabria, CESCAL e il Collegio dei Periti Agrari della Provincia di Cosenza.

Gli interventi

“Territori in Sinergia: innovazione e tradizione agricola dalla Calabria all’America Latina” si è rivelato un’occasione unica di confronto e scambio sulle pratiche agricole sostenibili e l’integrazione delle nuove tecnologie nel campo.

Nel corso dei tre i blocchi di interventi (agricoltura multifunzionale e innovazione; continuum urbano-rurale; esperienze internazionali e innovazione) è stato affrontato il tema della doppia contaminazione (termine che è stato utilizzato spesso) sia in termini di intrecci internazionali che di ambiti. In sostanza, si è dibattuto su come riuscire a far camminare a braccetto la tradizione con la tecnologia, tenendo conto che pure l’agricoltura, col tempo, si è rapidamente trasformando grazie all’influsso dei processi innovativi.

Sono intervenuti, oltre alla presidente Gentile: Fulvia Caligiuri (commissaria Arsac), Alfredo Sguglio (Smart City Instruments), Cataldo Maio (presidente del Collegio periti agrari di Cosenza), José Luis Rhi Sausi (Foro Pymes), Federica Basile (“Fattoria della piana”), Luigi Longo (“Hyle Rover”), Benito Scazziota (divulgatore agricolo specializzato che si è soffermato su “Arsac e il sistema cibo, ambiente ed energia”), Leo Acri (“Filiera corta e agricoltura di piccola scala”), Giacinto De Rosario (“Piante alimurgiche. Dal Selvatico all’orto”) e Vittorio Caminiti (“Il valore degli alimenti, strumento di sviluppo e crescita”). Nell’ultimo panel programmato, c’è stato spazio per il racconto delle esperienze internazionali a opera dei 5 stagisti del progetto “Habilitas”: Maria Laura Acosta Gualco (Uruguay), Jhonathan Beitia Ojo (Panama), Johny Gustavo Plico Quihuiri (Ecuador), Anyi Katherine Tamayo Saavedra (Colombia) ed Ernesto Rosales Olivera (Cuba).